STALKING VIRTUALE E SOCIAL - REATO DI RELAZIONE
Molestia virtuale anche detto reato di relazione
Benvenuti del Cyber-Stalking
Ne parliamo con Fabio Sanfilippo, quale si occupa da tempo di materia sulla sicurezza in generale, ma anche di reati commessi nella rete - L’art. 612 Bis c.p., “Atti persecutori”, introdotti nell’ordinamento italiano per dare sostanza al reato di “stalking”, diretto a punire chi, con condotte reiterate, minaccia, molesta, persegue un’altra persona cagionandole un perdurante e grave stato d’ansia, paura, disagio ovvero ingenerando un fondato timore per l’incolumità propria, di un
congiunto o psicologico. Prosegue Fabio Sanfilippo - Da non dimenticare altri reati affini alla partenza e trasformazione di stalking in rete, quali partono dalle notizie perpetuate per "diffamazione" vale a dire pubblicazioni e/o commenti lesivi dell'immagine altrui quando insistenti e frequenti. La condotta delittuosa è realizzata in internet, posta elettronica, chat, sms e messaggistica istantanea, prendendo il nome come fenomeno di “Cyberstalking” e si caratterizza per l’assenza di contatto “fisico” con la vittima, pur sussistendo la reiterazione di condotte minacciose, moleste, persecutorie.
Sovente, peraltro, il cyberstalking appare più invasivo e dannoso dello stalking tradizionale, dato che l’interazione persecutore / vittima si sposta dal piano privato a quello pubblico, creando effetti di maggiore lesività nel soggetto perseguitato in ragione della più ampia ed incontrollata diffusione dei contenuti tramite meccanismi virali.
Dal punto di vista sanzionatorio, benchè non sia espressamente previsto il reato di “atti persecutori per via telematica”, diverse sono le pronunce, sia di merito che di legittimità, che riconducono il fenomeno nell’ambito della fattispecie di cui al citato art. 612Bis c.p.; diversamente in altri casi, dove sussisita l'aggravante o la componente diffamatoria perseguita nel tempo e con insistenza, sono state assegnate pene esemplari con il riconoscimento del danno.
Con la sentenza n. 32404 del 30 agosto 2010 la Cassazione ha confermato, infatti, il provvedimento di custodia cautelare (prima in carcere, poi agli arresti domiciliari) inflitto per il reato di stalking nei confronti di una persona che aveva diffuso su Facebook una serie di filmati e di fotografie. Lo stesso Fabio Sanfilippo, quale anch'egli vittima di cyberstalking, dove lo vede "costretto a combattere" con un personaggio già condannato ed oggi fortunatamente rinviato a giudizio, porta alla luce come la Suprema Corte ha ritenuto configurabile il reato di stalking addirittura attuato tramite tag su foto e video, oltre che con messaggi continui diretti o di vignette create ad arte.
Altre sentenze della Cassazione confermano la riconducibilità del cyberstalking alla fattispecie di cui all’art. 612 c.p. ribadendo la rilevanza del reato in caso di atti persecutori compiuti tramite social network / blog.
Ebbene per i giudici di piazza Cavour, a prescindere dallo strumento utilizzato, la realizzazione di atti persecutori tramite Facebook, piuttosto che altri social, integra il reato di cui all’art. 612 c.p. ben potendo rientrare tale modalità attuativa nella fattispecie delittuosa delineata nel codice penale.
Indubbiamente rispetto a un fenomeno nuovo ed in espansione, le pronunce riportate hanno il merito di riconoscere tutela, al passo con i tempi e l’evoluzione tecnologica, anche nei confronti di condotte persecutorie e assillanti fatte attraverso l’uso improprio delle nuove tecnologie, tuttavia non può dimenticarsi che gli strumenti del web 2.0 proprio perché dotati di una maggiore interattività e potenziale offensività richiedono mezzi di tutela altrettanto certi, celeri ed adeguati.
Gli elementi costitutivi del reato
Ai fini della configurazione del reato di cui all’art. 660 c.p., il comportamento penalmente rilevante deve essere “petulante”, ovvero deve essere posto in essere un comportamento dettato da un atteggiamento di insistenza eccessiva, e perciò fastidiosa, di arrogante invadenza, diffusione e di intromissione continua e pressante nell’altrui sfera di quiete e libertà nonchè della violazione della privacy e pubblicazione di notizie e dati sulla persona - Un conto è pubblicare una notizia, diverso è ripubblicare continuamente cercando di attrarre l'attenzione di più gente possibile in quanto la legge non lo permette e pertanto il danno e condanna verrà riconosciuta; il rischio di galera anche, e dove potrete in aggiunta chiedere il risarcimento del maggior danno.
In che modo il cyberstalking provoca danni
Il cyberstalking può risultare estremamente intimidatorio. Può distruggere amicizie, stima, carriere, immagine di sé e/o fiducia. Sopratutto, se associato allo stalking reale, può anche mettere in serio pericolo fisico la vittima. Non stiamo esagerando. Le vittime di violenze domestiche sono spesso vittime di cyberstalking. E, come tutti, del resto, devono essere consapevoli che la tecnologia può facilitare queste situazioni. I software spyware possono essere utilizzati per controllare tutto ciò che accade sul computer o sul cellulare di qualcuno, fornendo ai cyberstalker un incredibile potere e informazioni vitali od ancor peggio quando talune, indipendentemente da come ne vi sia venuto in possesso, vengano difuse illecitamente senza il consenso della parte nella rete.
Suggerimenti antistalking
Fabio Sanfilippo, da vittima sul tema, si è confrontato con vari esperti di Polizia giudiziaria, postale, psicologi nonchè giudici e pubblici ministeri, ricordiamo e precisiamo per chi non lo sapesse, che Sanfilippo partecipa alla Consulta Nazionale sulla Sicurezza di Forza Italia ed inoltre ha l'incarico di Coordinatore Regionale in Piemonte per il Dipartimento Sicurezza ed Immigrazione curato dall'On Nicotra dei Seniores; ed ecco che ne emergono alcuni importanti indicatori per contrastare il cyberstalking mirato a te lettore, al tuo PC od alla tua famiglia, dato che la fonte è certamente di persona atta a poter approfondire direttamente con addetti ai lavori, le problematiche :
Controlla sempre l'accesso fisico al tuo computer e ad altri dispositivi abilitati per il Web come i telefoni cellulari. I cyberstalker usano software e dispositivi hardware (a volte collegati al tuo PC senza nemmeno che tu lo sappia) per tenere sotto controllo le loro vittime.
Assicurati di chiudere sempre i programmi quando ti allontani dal computer e utilizza uno screen saver con password. Lo stesso vale per le password sui cellulari. I tuoi figli e il tuo partner dovrebbero adottare le stesse buone abitudini.
Fai pratica di buona gestione delle password e di sicurezza. Non condividere mai le tue password con altri. E ricordati di cambiarle spesso! È molto importante.
Fai subito una ricerca online del tuo nome o quello dei tuoi familiari e controlla i risultati. Non vergognarti di svolgere ricerche sui siti di social networking (inclusi quelli dei tuoi amici e colleghi) e assicurati di rimuovere qualsiasi dato personale o non appropriato.
Cancella o rendi privati agende o itinerari online -- anche sulla tua rete sociale -- in cui hai riportato gli eventi ai quali hai intenzione di partecipare. Potrebbero dar modo a uno stalker di sapere dove hai intenzione di recarti e quando.
Usa le impostazioni sulla privacy in tutti i tuoi account online per impedirne la condivisione online con persone al di fuori del cerchio di amici fidati. Puoi usare queste impostazioni per scegliere di non visualizzare il tuo profilo quando qualcuno cerca il tuo nome. Puoi anche impedire che qualcuno veda i tuoi messaggi e le tue foto.
Se sospetti che qualcuno stia utilizzando software spyware per tenere sotto controllo le tue attività quotidiane e ritieni di essere in pericolo, usa solo computer o telefoni pubblici per cercare aiuto. Altrimenti, i tuoi sforzi per ricevere aiuto diverranno noti al tuo cyberstalker mettendoti in un pericolo ancora maggiore.
Come sempre, utilizza software per la sicurezza affidabili e aggiornati per impedire a qualcuno di introdurre spyware nel tuo computer per mezzo di un attacco phishing o di una pagina Web infetta. Controlla l'app store dei tuoi dispositivi mobili per vedere qual è il software per la sicurezza disponibile. Il software per la sicurezza potrebbe consentirti di rilevare lo spyware sul tuo dispositivo e ridurre le possibilità di essere bersaglio di stalking.
Istruisci i tuoi figli
Potresti sentirti dire che sei un disco rotto, ma continua a ricordare ai tuoi figli che non devono mai fornire informazioni personali su di sé online, anche se si sentono al sicuro. Dì loro di non dare mai il loro nome vero, il nome della scuola, l'indirizzo e nemmeno la città in cui abitano. I numeri di telefono non devono essere distribuiti online e se, nonostante questo, i tuoi figli vengono contattati da un estraneo devono dirtelo subito. Incoraggia i tuoi figli a raccontarti se sono oggetto di cyberstalking. In quanto genitore, devi segnalare il cyberstalking a un insegnante, o al dirigente scolastico e, se la cosa è particolarmente grave, alla polizia.
Segnalalo
Se sei oggetto di cyberstalking, ricorda di tenere una copia di qualsiasi messaggio o immagine online che potrebbe servire come prova. Impara ad usare la funzione "stampa schermo" o altre funzioni della tastiera per salvare le schermate. Sono solitamente persone con gravi problemi personali, dei quali preoccuparsi e cercare di tenerli alla larga. Spesso persecutori che debbano opprimere le loro insofferenze o nel godere od essere gli artefici del male altrui.
Non avere timore di denunciare il Cyberstalking agli organi di Polizia. Molti dipartimenti di polizia hanno unità impegnate contro il crimine informatico ed il cyberstalking è ormai riconosciuto un crimine.
La giustizia sarà pur lenta, ma i reati della rete, son sempre riconducibili in quanto atti eseguiti per matematica. Anche se taluni utilizzano schermi e/o pagano la privacy, ora con le rogatorie internazionali si arriva sempre a poter catturare il fautore del tuo danno.
"Nelle24Ore"