LO STATO UMILIA UNA FAMIGLIA IN PIEMONTE
Piemonte in Val Sangone le istituzioni abbandonano una famiglia, ma la storia ha dell'incredibile, il fatto è causato su di una proprietà della "Divina Provvidenza". Non intendiamo dirlo nel senso di assonanza e riscontro con il fatto, ma allo stato dei fatti l'appartamento causa di uno sfratto è di proprietà della "Piccola Casa della Divina Provvidenza" di Cottolengo, ente che si basa come fondamento sulla carità.
Una famiglia in gravi difficoltà economiche, situazione per altro ben conosciuta da tutti in loco. Tre persone, madre e due figlie di cui una minorenne fino al mese di Settembre. Appena divenuta maggiorenne si è ritenuta decaduta ogni forma di sostegno, abbandonando al loro destino senza se e senza ma. Avanti con l'esecuzione di sfratto per morosità, senza che qualcuno si sia posto il problema sulla problematica che abbia portato il nucleo famigliare sull'insolvenza. E' stato più facile, nonostante ci si trovi in casa di chi dovrebbe aiutare le persone, nel demandare a terzi il problema con le azioni divenute solertemente attivate per l'allontamento.
La legge è si uguale per tutti ed i debiti nonchè impegni vanno mantenuti, ma lo scandalo del sfratto, vorremmo rimarcare che viene portato avanti da chi in primis ha fatto della propria vita, una virtù di aiuto e vicinanza alle persone bisognose. La famiglia ha avuto un piccoo contributo solo dal datore di lavoro e nessun altro.
Se al posto di una famiglia italiana ci fosse stata una famiglia rom o di immigrati comodi e convenienti al voto di sinistra, state pur certi che una soluzione l'avrebbero trovata. A nostro parere, di divina provvidenza, vi è ben poco.
"Nelle24Ore"
Il direttore