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Martedì, 01 Settembre 2015 14:56

I VS SOLDI : BIGLIETTO DI STATO A CORSO LEGALE. LA PROPOSTA DI FABIO SANFILIPPO

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Denaro: Biglietto di Stato a corso legale, la proposta di Sanfilippo

che parte da Moro e dal caso del suo assassinio

 

fabio sanfilippo denaro legale

La Redazione

Il dibattito sull'Euro tiene banco da anni tra chi è pro oppure contro.

 Fabio Sanfilippo di Forza Italia, ora anche membro nel Direttivo Nazionale del movimento Rivoluzione Cristiana (la creatura dell'ex Ministro Rotondi) ha una sua idea pertanto riprendiamo una sua dichiarazione resa al giornale Piemonte Oggi.

"Se recuperassimo l’idea di Aldo Moro nell' emettere "biglietti di stato a corso legale" senza bisogno di chiedere banconote in prestito per mezzo di Banca d' Italia - Bce, potremmo non soltanto assolvere i vari bisogni del popolo italiano, ma anche varare un bel corso gratuito di criminologia monetaria e bancaria".

Sanfilippo si occupa da tempo del comparto sicurezza e forze dell'ordine, inoltre nel neo movimento è colui che si occupa del'ufficio Antimafia ed Organizzazioni Criminali. Insomma persona certamente esperta e certo non si potrà dire che il denaro non sia alla base dell'alimentazione di quest'ultime - Moro finanziava le spese statali, per circa 500 miliardi di lire degli anni ‘60 e ‘70, attraverso l’emissione di cartamoneta da 500 lire “biglietto di stato a corso legale” . "La sua importanza - dice Sanfilippo - era dettata da una funzione, quella di immettere denaro senza debito rendendola solvibile, almeno in parte, poiché serviva per pagare gli interessi per i quali il sistema bancario non emetteva moneta e strozzava il paese, come invece fa ora. Fu Giovanni Leone a firmare l’ultimo DPR con cui si emettevano le 500 lire. Sia Moro che Leone non ebbero gran fortuna e la storia ricorda come vennero ringraziati da Bankenstein. Gli anni di piombo si chiusero con due stragi nell’anno del Trattato di Maastricht, il 1992 Questo trattato è un papello tra “Stati” e banchieri mannari, il cui risultato oggi è sotto gli occhi di tutti. Ci ha portato al golpe morbido del governo Monti voluto da unsistema anti-Berlusconiano"

"Ricordatevi - continua l'esponente azzurro - che il terrorismo in Italia inizia con due attentati dinamitardi negli anni ‘60 contro due banche di Stato: la Banca Nazionale dell’Agricoltura a Milano e la BNL a Roma. Oggi lo Stato guadagna decisamente spiccioli con il conio delle monetine, dove i margini e la quantità di signoraggio sono niente rispetto all’emissione di cartamoneta e denaro virtuale, proprio una mancia per salvare le apparenze. Dobbiamo proporre di introdurre con vigore una cartamoneta complementare nazionale chiamata Biglietto di Stato, con cui soddisfare i bisogni interni del paese. Questa cartamoneta non influirebbe sui parametri di Francoforte, non creerebbe debito e darebbe la libertà al paese di soddisfare tutte le esigenze di base della cittadinanza. Aldo Moro fu ucciso perchè voleva che fosse lo Stato e non le banche centrali a gestire la stampa del denaro".

"Moro - prosegue Sanfilippo - per arrivare all'emissione di banconote cartacee usò un doppio escamotage: l'Italia poteva emettere monete ma non banconote che dovevamo acquistare dalla "mamma" BCE che allora si chiamava Fondo Monetario Internazionale, le monete venivano pertanto coniate dalla Zecca di Stato. Dopo aver permesso l'emissione di monete a valore 500 lire fu fatta una deroga che permise l'emissione contemporanea del cartaceo, potevano infatti coesistere 500 lire in forma metallica e cartacea, in quanto pure essendo di metallo era comunque considerata come moneta da emettere dalla nostra Zecca. In seguito all’assassinio di Moro e alle dimissioni anticipate di Leone, l’Italia smise di emettere cartamoneta di Stato. La bancocrazia ci aveva anche provato prima a ricattare lo Stato, emettendo i famosi miniassegni per erodere il signoraggio che lo Stato guadagnava con la propria moneta, ma poi, non essendo la “misura” sufficiente, ricorsero ai mitra e bombe. Moro fu un caso complicato che vide alte cariche ufficiali e servizi segreti implicati, ma non solo e le analogie tra Aldo Moro e JF Kennedy sono parecchie: le banconote senza signoraggio, il complotto per l’assassinio, i servizi segreti i mandanti. Se ricordate pure Romano Prodi diede un indizio circa il covo presunto dove era prigioniero Moro, disse pure che le informazioni gli furono comunicate durante una seduta spiritica e negò sempre ogni collegamento con associazioni segrete. Questa è l'Italia delle illusioni, questa è l'Italia del solo Anti-Berlusconismo dove il fatto non sussiste".

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