TORINO LA CITTA' CHE HA INVENTATO L'APERITIVO
Torino la città delle ore 18:00
Per i torinesi di una volta l'orario dell'aperitivo è alle 18:00
A forza di Campari, Carpano e Martini & Rossi, olivette, stuzzichini e patatine, quale oggi si stia tramutando sempre più in vero e proprio pasto, lasciando spazio all’apericena. Tutto questo è di casa a Torino.
La città sabauda, infatti, con il suo trionfo di caffè e bistrot che la caratterizzano (è la città con il maggiore numero di caffè storici in Italia), si vanta anche di avere inventato l’aperitivo quando, nel 1786 Benedetto Carpano, nella sua bottega di Piazza Castello, ebbe l’idea di aggiungere al vino bianco una miscela di erbe aromatiche e spezie.
E’ questa la nascita del Vermouth che divenne ben presto uno dei simboli della città. Tre i punti strategici per godere di questo rito: il Quadrilatero Romano, Piazza Vittorio Veneto e il quartiere multietnico di San Salvario.
Tra le tappe storiche e quelle più modaiole sono da annoverare: Il caffè S. Carlo, il Gran Bar, Il caffè Torino, il Norman, il famoso bar Zucca, il Caval d’ Brons, il Mokita.a
Ma facciamo un salto nel passato, in quella gioventù-bene di una Torino del secolo scorso…
Si cominciò con la Bicyclette, allora situata dietro via Garibaldi e con la Lutèce di Piazza Carlina. In testa a quella gioventù c’era Rémi, attuale proprietario del Free Volo di Piazza Emanuele Filiberto.
Sono passati molti anni da quando Remì portò il sogno di un po’ di Parigi a Torino.
Torino viene spesso definita come “Città dell’ aperitivo ”, però non tutti conoscono le origini di questa consuetudine.
Di fatto l’invenzione dell’ aperitivo, che si è poi evoluto in quello che conosciamo noi oggi, risale per la precisione al 1786.
Fu proprio in una bottega di Piazza Castello dove il signor Benedetto Antonio Carpano mise a punto la ricetta per un vino aromatizzato addizionato ad erbe e spezie chiamato Vermouth.
Si tratta di una miscela di vini bianchi secchi, zucchero, alcol e infuso di erbe e spezie aromatiche.
L’erba principalmente impiegata è l’assenzio da cui appunto deriva il nome Vermouth, in tedesco Wermuth.
Questa bevanda riscosse subito un grande successo e presso la bottega di piazza Castello si diffuse la tendenza di sorseggiarla in compagnia prima dei pasti.
Poco per volta Torino e il Piemonte divennero il centro una fortunata serie di vermuttieri, quali Cinzano, Martini & Rossi, Gancia, Anselmo ecc..
La Redazione
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